RFID e Amazon, come cambierà la spesa e l’occupazione nella GDO?

Leggiamo in questi giorni che Carrefour si prepara a chiudere 3 punti vendita con 500 esuberi e che la COOP ha comunicato oltre  600 esuberi e la chiusura di 20 punti vendita. Questa ristrutturazione sarebbe resa necessaria da un calo dei consumi e da una riduzione dei margini di guadagno. In questi anni la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) ha lasciato a casa migliaia di dipendenti, ma nessuno è ancora in grado di comprendere quale impatto sull’occupazione della GDO potranno avere le tecnologie RFID e i nuovi modelli organizzativi proposti da Amazon.
La tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification) consente di memorizzare informazioni su particolari etichette elettroniche, chiamate tag. Queste informazioni possono essere lette o modificate da un lettore (reader) con impulsi a radiofrequenza.  Un’etichetta può assumere la caratteristica di tag passivo, che non ha bisogno di alcuna fonte di alimentazione interna ma tre l’energia dall’onda radio inviata dal lettore che li interroga per attivarsi e ritrasmettere i dati. Le etichette RFID poste su capi di abbigliamento o su prodotti da supermercato possono essere lette dagli attuali reader in 1/10 di secondo  e fino ad una distanza di 10 metri.

Dispositivi RFID in Decathlon
Sperimentazione Decathlon per dispositivi RFID

Già dal 2015 Decathlon ha iniziato a sperimentare i dispositivi RFID in 415 negozi di proprietà ubicati in 14 dei 19 paesi dove il marchio è presente. Questa tecnologia consente al cliente di prelevare gli oggetti e pagare direttamente con lo smartphone nelle casse abilitate e permette una gestione di magazzino sempre aggiornata, anche quando i prodotti passano per le vecchie casse presidiate. Nel tempo il costo dei tag RFID si è ridotto, fino ad un costo attuale tra i 10 ei 30 centesimi ad etichetta.

Molti punti vendita mettono a disposizione dei clienti casse fai da te e lettori di codici a barre per ridurre il personale alle casse, ma molti sono ancora i clienti che si rifiutano di fare da soli il lavoro delle cassiere. La situazione potrebbe cambiare se tutta la merce sul carrello venisse conteggiata in pochi secondi da un reader, che aggiornerebbe in tempo reale anche la gestione del magazzino.

In questi  giorni, presso alcuni negozi Amazon Go a Seattle, si avvia la sperimentazione di un’altra tecnologia, che si basa su una APP del telefonino e sulla visione computerizzata. Il cliente si identifica all’ingresso fotografando con il telefonino un Qr-Code e procede normalmente alla spesa prelevando i prodotti dagli scaffali. Un sistema di telecamere  e sensori riconosce i prodotti prelevati, aggiungendoli al conto o sottraendoli se il cliente li riposa sullo scaffale.  Alla fine della spesa, il telefonino mostra lo scontrino e consente di pagare con una carta o avvicinando lo smartphone alla cassa automatica. Questa tecnologia, denominata “Just Walk Out”,  è applicabile anche ai piccoli negozi  e sfrutta meccanismi di Intelligenza Artificiale con sensori e visione computerizzata .

Molte catene consentono già oggi di ordinare la spesa via internet, ma l’obiettivo di Amazon resta quello di non far neanche entrare in un negozio i propri clienti,  facendo la spesa senza utilizzare neanche PC o telefono.  Recentemente i clienti Amazon Prime (gli abbonati che non pagano nessuna spesa di spedizione)  possono usare i DASH Botton, dei pulsanti collegati in Wi-Fi con la sede Amazon, che consentono di ordinare un prodotto specifico spingendo sul bottone.  Durante le ultime feste, almeno 5 milioni di americani hanno ricevuto in regalo un “Echo Home Assistant“, un cilindro che svolge le funzioni di un’assistente vocale come SIRI, interpretando le richieste di chi gli parla. Questo sistema di Intelligenza artificiale si chiama Alexa e consente ad Amazon di ricevere e soddisfare tutti gli ordini trasmessi a voce dal cliente. La spesa arriverà a casa entro un giorno al massimo, utilizzando i corrieri più veloci. Questo del trasporto resta uno dei costi maggiori di Amazon, che sta investendo nella sperimentazione dei camion senza guidatore e sta chiedendo ai vari paesi le autorizzazioni per l’utilizzo dei droni nella consegna delle merci.

Sergio Scalia