Una grande sfida si è aperta tra i big dell’informatica e le grandi case automobilistiche per la realizzazione delle prime auto senza pilota, che dovranno soddisfare tutte le esigenze di sicurezza, di autonomia e di costo per poter conquistare il mercato.
Già da alcuni anni le Auto senza guidatore (driverless car) di Google percorrono le strade americane, utilizzando un sistema di guida automatica brevettato. In pratica sul tetto di un’auto Google è installata una torretta LIDAR (Light Detection And Ranging) che scansiona il mondo esterno a 360 gradi con 64 raggi laser, effettuando oltre un milione di misurazioni al secondo. I dati raccolti consentono di costruire una mappa dell’ambiente circostante con una precisione di 11 cm. Le strutture fisse come i pali del telefono, i semafori, le strisce sono preinstallati ed aggiornati e ciò consente al software di identificare rapidamente gli oggetti in movimento, come le altre auto, i pedoni e i ciclisti e di orientare il movimento garantendo la sicurezza di tutto ciò che circonda la driverless car.
Non è solo Google che si sta impegnando nella ricerca sulle driverless cars, ma anche importanti case automobilistiche come Audi, Volkswagen, Toyota, GM, Volvo, BMW, Nissan, FCA.
Al CES (Consumer Electronics Show) 2015 di Las Vegas la casa tedesca Audi ha presentato un prototipo di A7, che ha percorso senza pilota i 900 Km che separano la California da Las Vegas, riuscendo a muoversi senza difficoltà nel traffico urbano e in
quello autostradale. Questo modello è fornito di sensori su tutti i lati. Sulla parte anteriore si trovano radar a lungo raggio per il controllo adattivo della velocità e l’Audi Side Assist. Infine due radar nella zona anteriore e posteriore scansionano a destra e a sinistra per completare il controllo a 360 gradi. A differenza della Google Car, l’Audi A7 non differisce esternamente da una vettura di serie, perché radar e sensori sono inseriti nella carrozzeria.
Anche FCA ha annunciato a dicembre di affidarsi alla tecnologia Google per allestire 100 minivan Pacifica senza pilota e la Nissan si è affidata alla NASA per testare le tecnologia driverless sulle proprie vetture. Nel 2016 tutte le case automobilistiche hanno avviato seriamente un processo che secondo i calcoli di Ihs Markit vedrà circolare entro i prossimi venti anni almeno 21 milioni di auto senza pilota.
A maggio 2015 ha fatto la sua comparsa sulle autostrade del Nevada anche un camion senza pilota, il “Freightliner Inspiration”, un mezzo della Daimler-Mercedes, che per il momento riesce a viaggiare in modalità driverless solo su tratti autostradali. La precisione di guida è affidata ad un radar anteriore e a sensori laterali e posteriori, che assicurano il controllo dell’ambiente circostante, mentre una telecamera identifica la segnaletica orizzontale e verticale. In una recente trasmissione anche il programma “Presa Diretta” ha mostrato in un servizio il TIR della Mercedes percorrere un’autostrada in modalità semiautomatica durante la fase di sperimentazione già in corso.
Se scompare il guidatore da un’auto, può scomparire anche il tassista da un taxi. Ed in questo senso va la sperimentazione in Giappone, dove la prefettura di Kanagawa e la società Robot Taxi Inc hanno avviato nel 2016 il primo servizio taxi senza autista. Questo servizio si sposterà inizialmente solo nel centro della città, per poi consolidarsi entro quattro anni su percorsi urbani ed extraurbani. Anche a Pittsburgh in USA Uber ha avviato la sperimentazione di 100 taxi a guida autonoma su vetture Volvo XC90, che in questa prima fase avranno ancora un assistente di controllo a bordo, persona che dovrebbe poi scomparire dopo i test.
Quali vantaggi
Innegabili i vantaggi introdotti dall’uso delle auto senza pilota.
Se si considera che ogni anno muoiono nel mondo almeno 1,2 milioni di persone per incidenti stradali e il 94% di questi incidenti sono causati da un errore umano, il perfezionamento di questi mezzi driverless dovrebbe eliminare il numero degli incidenti e delle vittime della strada. Infatti, durante tutti i test eseguiti sulle Google Car, si sono verificati solo 11 incidenti in sei anni con una percorrenza di 2,7 milioni di Km e tutti gli incidenti sono stati causati da vetture con persone al volante. Molto scalpore ha fatto la notizia dell’incidente di una Tesla con autopilota che si era schiantata a luglio 2016 contro un camion. Dopo 6 mesi di indagine l’ente americano NHTSA ha scagionato il sistema Tesla, che viene rilasciato come semiautomatico, assiste alla guida, ma prevede ancora un controllo umano.
In città sempre più inquinate ed in cui il traffico si sta progressivamente paralizzando, l’introduzione di auto elettriche driverless, può dimezzare il numero di mezzi circolanti e i loro tempi morti. Oggi esistono almeno 2 auto per famiglia, mezzi che sono in movimento per 1-2 ore e per il resto della giornata restano inutilizzate e ferme in strada, riempiendo di lamiere il paesaggio urbano. In futuro una sola auto driverless potrebbe soddisfare le esigenze di una famiglia, secondo uno meccanismo simile a quello pubblicato da Repubblica.
Si sta oggi diffondendo sempre più nelle grandi città il car-sharing, che predilige il concetto dell’utilizzo rispetto a quello della proprietà di un mezzo, concetto che si coniugherebbe molto bene con auto driverless sempre in movimento.
Quali problemi
Una volta risolti i problemi legati alla legislazione sul transito e sulle responsabilità civili in caso di danni, il problema maggiore che si presenterà sarà quello dell’impatto sull’occupazione.
Secondo il sindacato dei camionisti americani (American Trucker Association), con i camion a guida automatica perderebbero il lavoro almeno 3,5 milioni di camionisti in USA, a cui si aggiungerebbero i tassisti e tutti coloro che lavorano alla guida di automezzi.
Quando i sistemi di guida automatica si estenderanno ai trasporti pubblici e alle metropolitane, molti saranno i posti di lavoro interessati.
E’ vero che già oggi e nei prossimi anni verranno creati nuovi posti di lavoro per sviluppare i nuovi mezzi e per la loro manutenzione, ma l’intero settore dei trasporti si appresta a subire una trasformazione epocale che sarà inarrestabile e che molti si rifiutano ancor di affrontare nella sua complessità.