Intelligenza Artificiale e Studi Legali

Dopo l’applicazione dai Call center agli uffici, dal commercio agli studi medici, nessun settore può essere escluso dall’impiego di strumenti di Intelligenza Artificiale, che sostituiscono mansioni ripetitive e di ricerca oggi svolte dall’uomo e gli forniscono sempre più informazioni utili a prendere una decisione corretta.

Per questo anche il settore degli Studi Legali è oggi investito da questa innovazione, con l’utilizzo di computer cognitivi che raccolgono documentazione, normative e sentenze e sono pronti a fornire in pochi secondi una risposta a quesiti sul possibile esito di un processo in base al quadro storico di sentenze e impostazioni delle cause. In alcuni casi, come per le multe o semplici infrazioni, riescono anche a produrre uno schema di ricorso in automatico.

Questi programmi basati su tecniche di Intelligenza Artificiale (IA) sono molto diffusi nei paesi anglosassoni, ma è sufficiente applicare il sitema di apprendimento e di catalogazione alla normativa italiana, per rendere fruibili tali strumenti negli Studi Legali del nostro paese.

Ma vediamo alcuni esempi di programmi di IA in ambito giuridico già utilizzati nel mondo:

  • ROSS  è un sistema IA progettato nel 2014 all’Università di Toronto, specializzato in diritto fallimentare. Quando gli viene posto un quesito, passa in rassegna l’intero corpus giuridico e produce in pochi secondi un report con leggi, sentenze e fonti secondarie. Si aggiorna in continuazione. In un confronto con 20 avvocati specializzati in diritto societario per individuare nel minor tempo gli errori inseriti in cinque contratti: Tempo medio avvocati: 92 minuti  – Tempo medio Ross: 26 secondi
  • DoNotPay realizzato dall’imprenditore britannico Joshua Browder specializzato in sanzioni, aiuta gli utenti a ottenere un risarcimento per le multe ricevute ingiustamente nei parcheggi. L’utente scrive nella chat il suo problema. Quindi il robot produce una lettera che viene inviata al comune. All’utente non resta che stampare e firmare una copia da spedire. Opera con le leggi di 50 Stati USA e ha già vinto 300mila cause
  • Kira è un software messo a punto in Canada dall’azienda Kira System in grado di scandagliare i contratti, analizzandoli nel dettaglio allo scopo di rilevare le clausole maggiormente problematiche o che necessitano di revisione.
  • COIN (Contract Intelligence) un bot machine learning in grado di sostituire 360mila ore di lavoro annue svolte dagli avvocati. In pochi secondi, infatti, il bot è in grado di leggere e interpretare accordi commerciali e contratti di prestito, mansioni da sempre svolte dai professionisti umani.
  • Predictice  è un sistema IA sviluppato in Francia che calcola le possibilità di successo di un’azione legale in base alla base giuridica, all’importo dell’indennizzo, alla durata del procedimento grazie ad algoritmi di analisi giurisprudenziale (1,5 milioni di sentenze). Progettato per contenziosi come il diritto di famiglia, ha una funzione consultiva: “influenza la decisione e il modo in cui verrà argomentato il caso”
  • CaseCrunch è una startup AI con sede a Cambridge specializzata in previsioni di decisioni legali e può supportare gli avvocati nel settore bancario, assicurativo per impostare le loro strategie difensive.
  • Luminance è un software messo a punto all’Università di Cambridge, che è in grado di analizzare, ordinare, raggruppare e classificare in tempi brevi migliaia di documenti. Può effettuare due diligence veloci e accurate grazie ad un sistema di Intelligenza artificiale di tipo machine learning e può far emergere la convenienza giuridica-economica dei contratti in essere in una grande società. Inoltre, sta imparando nuove lingue per la due diligence come il cirillico.
  • Pepper, è il legal assistant dl IBM nato da una joint tra il software Watson di IBM e la società di robotica Softbank Robotics. In pochi secondi, infatti, il bot è in grado di leggere e interpretare accordi commerciali e contratti di prestito.