Elettricità, idrogeno e torio. Questi i nuovi carburanti per le auto del prossimo decennio.
La lotta all’inquinamento prodotto nei grandi centri urbani dalla circolazione dei veicoli a benzina e gasolio sta producendo frequenti blocchi alla circolazione per il superamento dei limiti di polveri sottili e costringendo gli automobilisti a ricorrere a nuove motorizzazioni meno inquinanti come ibrido, metano e GPL.
Anche le grandi case automobilistiche, per non essere tagliate fuori dal mercato, stanno sviluppando ricerche e modelli su nuove motorizzazioni alternative e meno inquinanti. Le scelte che riguardano i motori per la mobilità del futuro sembrano orientarsi nel breve periodo sui motori elettrici a batterie, mentre procedono gli studi per le motorizzazioni ad idrogeno e torio.
Motori elettrici
I veicoli elettrici utilizzano il principio comune ai motori elettrici che trasformano l’energia elettrica fornita dalle batterie in energia meccanica per i movimenti.
Pur utilizzando un sistema di ricarica automatica nelle fasi di rallentamento e frenata, i tempi di autonomia delle batterie rappresentano ancora oggi il limite di questa motorizzazione. Infatti, anche le nuove batterie al litio non superano i 400 km di percorrenza e dipendono molto dallo stile di guida e dalle velocità raggiunte. Si sta lavorando anche per ridurre i tempi di ricarica e per aumentare il numero di colonnine idonee al rifornimento di elettricità. Un allarme sui livelli occupazionali è stato lanciato dall’associazione dei costruttori europei di automobile, il cui attuale presidente Mike Manley (AD di FCA) a chiesto un aiuto a Bruxelles per la transizione all’auto elettrica, ricordando come la minore complessità di questi motori rispetto agli attuali propulsori a benzina, comporterà la riduzione di circa il 75% del personale impiegato nella produzione. Tutte le grandi case automobilistiche hanno in produzione o in programma dei modelli elettrici, con l’obiettivo di potenziare questo tipo di motorizzazione.
Motori ad idrogeno
Tra i motori per la mobilità del futuro un ruolo importante possono assumere i motori a cella di combustibile (fuel cell) di idrogeno, che producono elettricità attraverso un processo elettrochimico tra idrogeno e ossigeno, con cui si genera vapore acqueo come prodotto di scarico.
Nell’atmosfera verrebbe quindi immesso un prodotto di scarico naturale e non inquinante. Questi modelli non sono ancora oggi competitivi sul mercato perché costano otto volte tanto rispetto ad un’auto tradizionale e perché non esiste ancora una rete di rifornimento per l’idrogeno.
I modelli attualmente in vendita sono Toyota Mirai, Audi H. Tron e Hyundai Nexo.
Motori a idrogeno sono stati utilizzati anche per la mobilità urbana come a Londra o per la mobilità ferroviaria come in Germania dove il treno Coradia iLint prodotto da Alstom è operativo dal 18 settembre 2018 in bassa Sassonia e può sostituire le motrici diesel dove non esiste elettrificazione.
Motori al Torio
La società americana Laser Power Systems ha creato un prototipo di motore al Torio in cui un laser colpisce il Torio generando calore che investe una turbina, facendole produrre l’elettricità utilizzata da un motore elettrico per la trazione. Il consumo di combustibile è molto ridotto, perché con solo 8 grammi di torio si potrebbero percorrere 482.800 Km.
Nonostante il Torio abbia un livello di radioattività inferiore e non comporti rischi di esplosione come l’uranio, restano tuttora da risolvere i problemi di contenimento delle emissioni ed i costi di realizzazione dell’intero apparato. Il motore al Torio è stato sperimentato sul modello Cadillac World Thorium Fuel.
Sergio Scalia