Da Rieti alla California – Amazon in Italia e USA

Amazon è la più grande impresa i web-commerce, con oltre 230mila dipendenti nel mondo e che nel 2015 ha fatturato 90 miliardi di dollari.

Il 10 febbraio si è svolta a Passo Corese in Provincia di Rieti la posa della prima pietra per un nuovo centro logistico Amazon, che dovrebbe essere operativo entro il 2017. Il centro di oltre 60mila mq dovrebbe dare occupazione a circa 1200 persone in tre anni e si affianca a quello vicino Piacenza che si estende per 83mila mq ed occupa almeno 1300 dipendenti.

L’Italia sta diventando uno dei paesi  più legati agli acquisti online ed Amazon, una volta superate le prime difficoltà di consegna merci, ricorrendo ad accordi con importanti società di consegna, sta ampliando sempre più il suo fatturato nel nostro paese, tanto da investire circa 500 milioni di Euro per un nuovo centro nel Reatino, per un centro di ricerca a Torino sull’intelligenza artificiale e per migliorare i servizi  esistenti.

Da una prima analisi sull’organizzazione dei magazzini Amazon in Italia e negli USA emerge comunque una rilevante differenza sull’impiego degli uomini e dei robot nei lavori più pesanti e ripetitivi.
Infatti nel centro Amazon di Piacenza e, molto probabilmente in quello del Reatino, la maggior parte del personale è impegnato nel lavoro di gestione completa del magazzino, che prevede  sia il ricevimento e lo stoccaggio delle merci in arrivo, sia il prelievo, il trasporto e l’imballaggio delle merci da spedire, arrivando a percorrere in un solo giorno quasi 18 Km tra gli scaffali.
Tutte queste operazioni devono avvenire rispettando tempi  e modalità ben definite, con ritmi di lavoro governati da un software, in modo da gestire in una sola giornata quasi 400 mila ordini nel magazzino. Le funzioni dei dipendenti sono solo tre: Stower, che registra la merce in entrata,  Picker, che la preleva sugli scaffali e e la porta ad un nastro trasportatore che la fa arrivare al  Packer che la impacchetta e la posa su nastri trasportatori, da cui viene fatta cadere nei contenitori destinati ai corrieri.

Negli USA, senza licenziare alcun dipendente, Amazon ha assunto nel 2016 altri 15mila robot, portando la sua dotazione a 45mila robot operanti nei centri di distribuzione.  Questi robot sono di due tipi diversi e svolgono funzioni complementari. Il robot Kiva System è una base mobile che può trasportare scaffali fino ad un peso di 326 Kg seguendo delle guide lungo il pavimento. Il software comunica al robot Kiva il codice del prodotto da prelevare. Il Robot individua lo scaffale con la merce, lo trasporta all’operatore, che preleva il prodotto, lo impacchetta e lo spedisce per la consegna.  In questo modo si risparmiano più di 30 km di spostamenti al giorno per cercare la merce tra gli scaffali, consentendo di evadere gli ordini in 15 minuti, molto meno di quanto sarebbe stato necessario ad un singolo magazziniere.

Per un’automazione completa del processo di selezione e spedizione dei prodotti  è stata bandita una gara internazionale (Amazon Picking Challenge), stimolando la ricerca robotica ad automatizzare l’intero processo, dall’acquisizione di un oggetto posto negli scaffali, fino all’organizzazione di pacchi per la spedizione.  A questa gara hanno partecipato due centri italiani di ricerca, come l’Università di Pisa e il Politecnico di Torino, con progetti inediti, centrati su robot dotati di braccio estensibile e mani per raggiungere e prendere ogni tipo di oggetto dagli scaffali. Nel corso della RoboCup 2016 a Lipsia è stato scelto il braccio robotico presentato dagli olandesi della Delft University. Alcuni di questi bracci robotizzati sono già stati introdotti in alcuni magazzini Amazon negli USA per prelevare e depositare i prodotti selezionati, che saranno poi confezionati e spediti da un operatore, che resta al momento l’unica mansione umana ancora da automatizzare.

Quando fate un ordine su Amazon, il software individua  il magazzino e lo scaffale in cui è presente il prodotto. Il segnale viene trasmesso al robot che andrà a prendere l’oggetto e lo metterà in un contenitore giallo sul nastro trasportatore. A questo punto il robot  indica la dimensione dell’oggetto e il confezionatore predispone il pacco per la spedizione , vi incolla l’indirizzo di consegna e il nastro lo porta  ad un contenitore che sarà poi caricato su un camion pronto per la partenza.  In questa organizzazione del lavoro il personale non viene più utilizzato per la ricerca e trasporto dei prodotti, ma solo per altre funzioni di supporto. Nei centri americani dove sono stati introdotti nuovi robot al momento non è diminuita l’occupazione, ma è fortemente aumentata la produttività e sono stati ottimizzati i tempi di evasione degli ordini.